“…tutti si posano al sonar d’un fischio” Nel ‘Paradiso’ di Dante. (1)

Illustrazione originale di Gianni Russomando(2).

“… sì come, per cessar fatica o rischio,

li remi, pria nell’acqua ripercossi,

tutti si posano al sonar d’un fischio.”(3)



Con disarmante semplicità, si presenta a Dante un affetto indiscutibilmente noto, eppure così spesso sorvolato, se non proprio taciuto : come dire altrimenti della soddisfazione ?

Il Poeta la colse - siamo agli ultimi capitoli della ‘Commedia’ - per poi subito rimuovere ciò che la rendeva possibile : il mare, finalmente favorevole all’uomo, faceva la sua parte offrendo a ciascuno un surplus inatteso e niente affatto trascurabile che il nocchiere infine sanzionava.

Ma Dante, che non fu uomo di mare, pure si cimenta nell’interpretare quel comportamento, solo osservato alla distanza, e tant’è : anche se, persino in un bambino e comunque arrivato a nascere, l’affetto di soddisfazione entra indissolubilmente in memoria, anzi si rende ripescabile dovunque egli si trovi, possiamo negarlo?

Nel suo ‘Paradiso’ Dante arriva a sfiorare l’algoritmo, prescrizione compiutamente generalizzabile che non prevede soddisfazione.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 28 giugno 2021



(1)Nel 700°anniversario dalla morte di Dante Alighieri (1254-1321)
(2)Gianni Russomando, note biografiche : “Sono nato a Vercelli nel 1956. Diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli. Mi definisco un semplice ‘amanuense’. Lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni. Utilizzo da poco i social con lo scopo di dare un attimo di serenità in chi guarda i miei modesti lavori.”
(3)Dante Alighieri, ‘Commedia’ (1304-1321) ‘Paradiso’ XXV, 133-135 Garzanti editore 1992