“Leonardo prigioniero del volo”[1].

L’abito ideato e realizzato da Alice Gariboldi si ispira agli studi sul volo compiuti da Leonardo Da Vinci che oggi, soprattutto dai più giovani viene apprezzato per la varietà dei suoi interessi e per la capacità di realizzazioni tecniche che restano tuttora all’avanguardia. Ma l’intuizione del Progetto è di aver saputo cogliere anche l’angoscia di Leonardo per una perfezione dis-umana, che lui tuttavia si ostinò a perseguire in una sempre maggiore autonomia dai rapporti.

Curatrice della Mostra è la dottoressa Simona Gallo, funzionario di Area Giuridico Pedagogica del Ministero di Grazia e Giustizia presso ‘Milano Bollate, II Casa di Reclusione – Area III F1’, che ha saputo raccogliere e promuovere l’idea del Progetto nata fra alcuni giovani detenuti.

 

 

 

Può sorprendere la capacità di impresa ai nostri giorni, fiaccati da cronache miopi che rimbalzano colpendo le nostre pagine a velocità insostenibili.

Ed infatti restiamo sorpresi da questo Progetto che ha preso il volo in carcere, la II° Casa di Reclusione di Milano Bollate, dove alcuni giovani detenuti hanno intuito, proposto, progettato e realizzato - raccogliendo il consenso e la collaborazione di “Teatro della Moda”[2], il patrocinio del Comune di Milano, l’ospitalità di Palazzo Morando[3], la cospicua disponibilità dell’industria tessile Ratti Spa[4] e di alcuni stilisti già affermati - 30 abiti da sera ispirati alle principali e più note invenzioni di Leonardo Da Vinci che a Milano visse e lavorò negli anni più proficui della sua vita, e di cui la città ha ricordato nel 2019 il 500° anniversario dalla morte.

Col numero di oggi inizia una serie di brevi presentazioni degli abiti che sono stati in Mostra a Palazzo Morando dall’11 dicembre 2019 al 5 gennaio scorso, e per i quali è prevista una Vendita pubblica all’asta il cui ricavato andrà a favore di V.I.D.A.S.[5], per l’assistenza gratuita a bambini con malattie inguaribili : concluderà questa serie di post brevi un approfondimento, grazie alla disponibilità di chi, pur scontando una pena carceraria ha intuito, proposto e curato questo Progetto fino alla sua realizzazione.

 

Apre la mia rassegna proprio l’abito che è ispirato ai lunghissimi, approfonditi studi compiuti da Leonardo Da Vinci sulla tecnica del volo degli uccelli : egli infatti volle approfondire ciò di cui presto si convinse e cioè che il volo è un fenomeno meccanico dovuto ad un colpo d’ala nell’aria, nulla di misterioso e che quindi anche l’uomo avrebbe potuto volare, dotandosi di ali.

Autrice dell’abito è Alice Gariboldi, allieva de “Il Teatro della Moda” che così ha descritto la sua realizzazione per la Mostra.

“… Leonardo riserva allo studio dell’ala e alla sua funzione una ricerca ampia e particolareggiata, che evolve nel corso degli anni. Dopo varie ricerche, sembra orientarsi verso un tipo di ala “a sportelli”, di forma simile a quella del pipistrello, che si suddivide in tre zone per le quali prevede

l’impiego di materiali diversi… Una delle ultime macchine progettate dall’artista adotta un tipo di ala completamente diverso, con un’ossatura simile a quella di una mano…

Composto da tre pezzi ( l’abito che ho realizzato, ndr) vuole ricordare la carta su cui venivano scritti gli appunti e i materiali più utilizzati da Leonardo come il legno, il lino inamidato ed il

cotone.

I colori utilizzati sono quelli che ricordano la carta partendo dal giallo fino ad arrivare al bianco sporco, realizzati tramite tinture naturali come il the nero e la curcuma.

I pantaloni a vita alta terminano a metà polpaccio, presentano delle tasche sulle ginocchia e sui fianchi.

Il corpino ispirato a uno schizzo del quadro di Leonardo da Vinci che ritrae Isabella d’Este comprende una chiusura particolare composta da lacci in modo tale da riuscire a sostenere le ali sulle quali saranno riprodotti gli appunti sul volo.

Le ali composte da una struttura in legno, presentano la particolarità di potersi aprire e chiudere…”

 

 

 

 

                                                       Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 1 febbraio 2020

 

 

[1] “Leonardo prigioniero del volo” è la Mostra collettiva di Moda appena conclusasi a Milano, a cui hanno partecipato stilisti, progettisti, modellisti e pittori per la realizzazione di trenta originali abiti da sera ispirati alle invenzioni di Leonardo Da Vinci.

[2] “Teatro della Moda – Italian Fashion Institute & Lab”, Scuola di alta formazione sartoriale con sede a Milano ha offerto fin da subito una generosa collaborazione al Progetto, anche con corsi specifici all’interno del carcere di Milano Bollate.

[3] “Raccolte storiche Palazzo Morando – Costume, moda, immagine”, è a Milano in Via Sant’Andrea n°6.

[4] Ratti Spa, prestigiosa industria tessile italiana con sede a Guanzate (CO), ha fornito le stoffe ed i materiali per tutti gli abiti manufatti dai giovani di Bollate.

[5] V.I.D.A.S.è un’Associazione con già 37 anni di attività, che opera a Milano, Monza e 112 Comuni nelle due Province e che offre assistenza gratuita e continuativa a malati inguaribili : il ricavato dell’Asta di vendita degli abiti da sera realizzati per la Mostra sarà devoluto a favore di ‘Casa Sollievo Bimbi’ di V.I.D.A.S., primo hospice pediatrico della Lombardia, aperto a maggio 2019.