Per afferrare il suono.

L’abito proposto, "Organo Portativo : per afferrare il suono" – la stilista Sara Pernatsch lo ha realizzato in collaborazione con Margherita De Candia per “Il Teatro della Moda”, Scuola di alta formazione sartoriale a Milano – è intitolato “Organo Portativo”, ispirandosi all’omonimo bozzetto leonardesco, rimasto incompiuto : il disegno è presente nel ‘Codice Madrid II’ (1491-1505), presso la ‘Biblioteca Nazionale di Spagna’. I trenta abiti della Mostra “Leonardo prigioniero del volo” www.leonardoprigionierodelvolo.com sono già offerti in vendita ‘ad asta pubblica’ : il ricavato sarà devoluto a V.I.D.A.S. per il primo hospice pediatrico in Lombardia.

 

 

La riproducibilità dei suoni in Natura, così come essi vengono afferrati dall’udito umano, ha ispirato le due autrici, Sara Pernatsch e Margherita De Candia che hanno interpretato e tradotto il bozzetto leonardesco ‘Organo Portativo’ con cui Leonardo Da Vinci cominciò a progettare una tastiera verticale a mantice, progenitrice circa 300 anni prima della fisarmonica che utilizza la pressione delle dita di entrambe le mani per modulare il suono, semplicemente immesso da chi suona nella espirazione. Il bozzetto di Leonardo è stato felicemente ripreso dal liutaio Mario Buonoconto[1] che con esso ha costruito una fisarmonica perfettamente funzionante.

“…Non è stato così scontato trovare una fonte di ispirazione che non rischiasse di farmi cadere nel banale o in una ‘brutta copia’ dell’originale. Dunque, mi sono chiesta, cosa mi avrebbe aiutato a sentirmi tanto vicina a Leonardo Da Vinci da poter comprenderne a tal punto le sue opere e crearne una a mia volta ? Dovevo trovare qualcosa in comune con un uomo vissuto 500 anni fa, che mi permettesse di dar libero sfogo alla mia fantasia rimanendo allo stesso tempo connessa con il suo studio. Concretamente non ho trovato nulla che ci accomunasse, se non semplicemente l’amore e la passione per i nostri rispettivi lavori. E’ proprio da qui che sono partita per sviluppare il mio progetto. Non possiamo essere più sicuri del fatto che tutto ciò a cui Leonardo lavorò fu frutto di grande amore e passione…

Ho voluto riprodurre l’immensità delle sensazioni che una melodia può regalare proprio attraverso l’imponenza che caratterizza questo abito. L’ispirazione è arrivata quasi da sola tra le pareti del mio appartamento ascoltando quella che è, alla fine di tutto, la vera fonte di ispirazione di tutto il progetto : la musica…”[2]

 

                                               Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 29 febbraio 2020

 

 

                                                 

 

[1] Mario Buonoconto, Laboratorio ‘Antichistrumenti’, Majano (UD).

[2] Tratto dalla descrizione dell’abito ‘Organo Portativo’ presentato alla Mostra “Leonardo prigioniero del volo” www.leonardoprigionierodelvolo.com presso Palazzo Morando a Milano, fino al 5 gennaio scorso.