Nuovi ascolti alla musica.

Conversazione con… Lucia Martinelli.

                                                                  

 

 

‘Musica nell’aria’[1] è una intuizione di Lucia Martinelli, ed una start-up a Milano.

Lucia è un bel nome per una imprenditrice, che nel bagaglio leggero della competenza ha un diploma di maestro di pianoforte messo alla prova come insegnante nella scuola primaria.

Che poi anche si arriva a muovere i primi passi in un mondo inesplorato, collaudando una ipotesi da intuizione che era. Lucia sta costruendo da anni il suo bivio - che come si sa non è affatto un gioco da ragazzi – ma fa entrare seriamente nella propria vocazione.

“Lucia, cosa convince un musicista classico a lavorare con te?”

“Il musicista classico prova finalmente il contatto diretto col pubblico, e sempre di più motivato a diffondere la musica. Niente più distanza col pubblico ma grande emozione ogni volta che si vive questa vicinanza… perché l’ascolto da parte di chi ti sta vicino è fondamentale : ci gratifica e ci rende finalmente importanti, quindi non solo ‘esecutori’ ma come qualcuno che sa, che è capace di fare musica ed offrire emozione. Credo che sia questo il vero motivo. Anche perché al musicista stesso piace ascoltare musica, la condivisione dell’ascolto è una emozione forte.”

“Cosa distingue un musicista classico ?”

“La musica per me è bella a prescindere dal genere, ed oggi forse un musicista classico non disdegna generi diversi proprio perché è l’ascolto in primo piano più che il genere : ma la soglia di attenzione – e non solo nei confronti della musica, credo anche in altri ambiti - si è abbassata molto. I concerti che organizzo durano circa quaranta minuti, quindi meno di quelli eseguiti in teatro : mi sembra che sia importante coinvolgere il pubblico dicendo cosa si sta suonando, persino in modo ironico perché piace l'informalità, la rigidità stanca e non favorisce l’ascolto. Organizzo concerti all’alba nel parco e  c’è gente che viene in tuta da ginnastica o già vestito da runner, chi ha messo gli infradito, chi arrva col bambino nel passeggino… per poter ascoltare buona musica dal vivo, senza mancare di rispetto ma con una certa facilità ed in scioltezza. Così anche è stato possibile, e ben accolto, offrire concerti nelle case e nei condomini, negli ospedali e nelle R.S.A., nel carcere, nei monasteri : vedo che la musica è parte integrante nella vita delle persone – per me lo è stata fin da quando ero bambina – ma anche per tutte quelle persone che ancora non lo sanno. Penso che favorire questo ascolto senza limitazioni sia una vocazione, mia ma anche di tutti coloro che fanno, ed amano fare, musica.”

 

A cura di Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 28 aprile 2023

 

 

[1]  https://musicanellaria.it