Acqua.

‘Portatrice d’acqua’, di Edina Altara (ceramica con cornice in legno).[1]

 

 

“Col proprio lavoro, il sarto era in grado di mostrare gli investimenti in tessuti, gioielli e guarnizioni assemblati ed abbinati in un completo coordinato di vestiti ed ornamenti…. I sarti fecero parte di questo sistema economico produttivo partecipando alla formazione di un gusto che divenne un valore culturale… Quasi fosse un’opera d’arte, l’abito era il risultato di accordi presi tra sarto e committente, entrambi partecipanti all’idea iniziale. L’esito finale era però frutto del lavoro sartoriale realizzato mettendo in pratica un metodo che garantiva la qualità del prodotto e la soddisfazione del cliente.”[2]

 

 

Evidentemente uno psicoanalista s’intende di sartoria.

E’ per distrazione allora che la si chiama Cultura di genere?

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 5 agosto 2023

 

 

[1] Edina Altara (1898-1983) nacque a Sassari dove ben presto il suo talento nel disegno si fece notare : partecipò nel 1917 ad una mostra d’Arte a Torino ed  il suo collage, dal titolo ‘Jesus salvadelu’ fu acquistato dal re Vittorio Emanuele III (l’opera si trova ancora oggi al Quirinale presso la Loggia d’Onore). Dapprima si dedicò al disegno per produzioni ceramiche (piatti, piattini, mattonelle poi incorniciate come nella foto sopra), nel 1934 si trasferì a Milano per collaborare con i figurini di moda alla rivista ‘Grazia’, e nel 1942 anche alla rivista ‘Bellezza’ diretta da Giò Ponti, così come a ‘Stile’ e ‘Domus’ e fino a collaborazioni per l’arredo di cinque transatlantici italiani. Fu illustratrice di moda per la rivista ‘Rakam’, per ‘Il Giornalino della Domenica’ – pubblicazione della ‘Domenica del Corriere’ dedicata ai ragazzi – per varie pubblicità (cosmetici, prodotti di bellezza) ed illustratrice di racconti su riviste.  Due mostre nei mesi recenti hanno esposto alcuni dei suoi lavori più belli : ‘Edina Altara. La mia Sardegna’ presso ’Art Port Gallery’ a Olbia, e ‘Edina Altara. Mondi di carta’ presso la ‘Galleria Siotto’a Cagliari.

[2] ‘L’arte del sarto nel Medioevo’, di Elisa Tosi Brandi (2017) Società editrice ‘il Mulino’, pag. 217