Conversazione con…

Maria Brescancin, illustratrice.

Illustrazione di Maria Brescancin.

 

 

“Mi sono diplomata in ‘Illustrazione’ all’ ‘Istituto Europeo di Design’ e in ‘Drammaterapia’ presso il ‘Centro Artiterapie Lecco’ : queste competenze mi hanno portato a lavorare con case editrici ed in vari contesti, non solo coi bambini ma anche nelle scuole superiori dove - vinto il bando di Concorso -  ho potuto condurre, per esempio, laboratori di teatro e di drammaterapia.

Nell’esperienza che ricordo come una delle più difficili, pur avendo la disponibilità di un mio percorso da proporre alla classe, è stato chiaro che i ragazzi rifuggivano da qualunque intento pedagogico, c’erano atteggiamenti di sfida, di contrapposizione fra loro : se qualcuno diceva : ‘sì, ho voglia’, qualcun altro replicava : ‘e io invece no’. Fino a che qualcuno ha detto : ‘voglio solo dormire’ e io ho proposto : ‘Allora, appoggiate pure la testa sul banco…’ C’è stato chi si è addormentato davvero. Altri hanno accettato la mia proposta di una esperienza di ‘visualizzazione immaginaria’, immaginare cioè di entrare in una biblioteca e di leggere i primi titoli di libri che venivano in mente. Così hanno fatto, e mi hanno portato alcuni titoli che interessavano, o che li avevano colpiti : è stato chiarissimo che avevano accettato di farsi guidare anche dalla mia voce solo dopo che io stessa li avevo ascoltati.

Ed è stata una esperienza per me soddisfacente oltre che formativa, si trattava di un ‘istituto tecnico commerciale’ dove un ‘laboratorio di drammatizzazione’ non è previsto dalla programmazione didattica. Il mio primo lavoro in realtà è stato un impegno che mi sono assunta giovanissima - avevo vent’anni - di seguire una bambina con disabilità grave e sordità : doveva essere per alcuni mesi, poi ho seguito quella bambina per otto anni fino a quando è arrivata alla scuola secondaria, un rapporto che ho costruito appellandomi al mio stesso rapporto col mio corpo.

Ho due bambini, di nove anni e di diciotto mesi, che con mio marito abbiamo atteso e desiderato : la loro nascita mi ha fatto scoprire, se così posso dire, una ‘potenza’ del mio corpo che non prevedevo, che non sospettavo. Anche se dopo le maternità, ammetto che facevo fatica ad accettarmi fisicamente, sono stata tentata di rinunciare ad ascoltare il mio corpo, di metterlo da parte, di pensare che la maternità ti allontani dal femminile… Ma non è stato così.

Anzi ho capito che volevo ascoltare il mio corpo con maggiore attenzione di prima, l’esperienza della maternità ha potenziato anche la mia capacità di percepire, è stata una svolta, anche questa inaspettata e non prevedibile. E poi, se torno a pensarci, prima della mente è stato il corpo ad accogliere la vita, a rendersi conto di un concepimento che poi si è rivelato tale : devo dire che il tempo un po’ sfuma, diluisce queste considerazioni.

Com’è iniziato il rapporto con ognuno dei figli ?

Sicuramente, per me, prima ancora della nascita e poi, una volta nati, cercando assiduamente di mettermi in contatto col figlio : è stato più semplice col primogenito, perché ci siamo guardati a lungo quando me l’hanno messo in braccio per la prima volta. La secondogenita invece aveva bisogno della culla termica, sapevo che avevo pochi minuti al giorno per stare con lei, ed è stato il contatto con la pelle, così com’era possibile, a farci un po’ conoscere, a creare un inizio di rapporto.

Mi piace leggere e l’ho sempre fatto, ma c’è stato un tempo nella mia vita in cui avevo quasi abbandonato la lettura e proprio un libro per bambini mi ha fatto tornare la voglia di leggere : era ‘Il piccolo teatro di Rebecca’, di Rebecca Dautremer (Rizzoli 2011), un raffinatissimo elaborato di cartotecnica che invita, letteralmente, ad entrare fra le sue pagine e nelle sue storie e che poi ho anche presentato allo ‘Speed Book Date’ organizzato da Alessandra Pagani[1].

Ho un po’ l’abitudine di seguire appuntamenti e traguardi secondo un metro personale, che gli altri in famiglia, comunque, sanno richiamarmi : ma recentemente ho avuto la soddisfazione di presentare in libreria, insieme ad altri colleghi, ‘Aspiranti poesie’ scritto e illustrato da me, per l’editore ‘Trararitipi’...”

 

 

A cura di Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 3 ottobre 2022

 

 

[1] ‘Speed Book Date’ è stato un evento in cinque incontri, ideato e organizzato da Alessandra Pagani, blogger ed editorialista a Milano, in varie città italiane nel 2017 proponendo brevissime presentazioni ‘a voce’ di libri letti ed apprezzati da lettori selezionati.