Una svolta, ed una sovversione. “Kant con Sade”[1], di Jacques Lacan.
Illustrazione originale di Stefano Frassetto[2].
L’inconscio inaugurato da Freud concepisce ‘memoria’ più che immaginazione[3] : è questa l’affermazione più interessante che Lacan porge a Freud e forse cardine della sua stessa ripresa analitica, la coscienza ritrovandosi costruita dalle rappresentazioni del pensiero anziché costitutiva dell’umano e l’ ‘oggetto’ stesso del desiderio ritrovandosi costruito[4] e non iscritto.
“Kant con Sade” fu pubblicato sette anni dopo il “Seminario su ‘La lettera rubata’” in cui Jacques Lacan annotava la eventualità, avanzata da Freud di ‘un automatismo di ripetizione’ nel quale -sempre secondo Lacan - il linguaggio introdurrebbe la possibilità della sottrazione[5] fino al tradimento della memoria[6].
Il disagio non ammesso della memoria tradita apre al disagio tout court[7] e Lacan può ben affermare: “Si sta bene nel male o, se si vuole, l’eterno femminino non attira verso l’alto…”[8], dove ‘femminino’ non è ‘femminile’ e lo spregiativo batte l’udito benchè scritto, seppellendo le differenze individuali a cominciare dai sessi[9].
Una banale sottrazione alla memoria – e proprio in termini ragionieristici oltre che economici – è in realtà una menzogna, anzi una ‘calunnia’[10] - ci dice Lacan - verso la propria memoria, forse non ancora distinta ed individuata : ma apre alla menzogna generalizzata, visto che ‘de Sade’ propone una ‘repubblica’ in cui la ‘calunnia’ assurga a virtù. D’altra parte, agli ingenui si può chiedere di giudicare?
“Ci si limiti a tornare, per confermare questa prospettiva, alla dottrina con cui Sade stesso fonda il regno del suo principio. Quella dei diritti dell’uomo. E cioè : nessun uomo, proprio per il fatto di non poter essere in alcun modo proprietà od appannaggio di un altro uomo, potrebbe trarre pretesto da questo medesimo fatto per sospendere il diritto di tutti a godere di lui, ciascuno a suo piacimento.”[11]
“La legge morale (kantiana, ndr) non rappresenta forse il desiderio nel caso in cui non è più il soggetto ma l’oggetto a venire meno ?”[12]
“Ne risulta che il sadico nega l’esistenza dell’Altro.“[13]
Il tradimento di una memoria che ha perso il suo orientamento rischia di impazzire : esige allora un pilota, quantunque esterno ed Altro. Ed è qui la sovversione di ‘de Sade’ che la svolta kantiana consente[14].
“…Non bisogna dire piuttosto che il sadico rigetta nell’Altro il dolore di esistere, ma senza vedere che per questa via egli si muta in un ‘oggetto eterno’… ?”[15]
“In Sade ne vediamo il test, cruciale ai nostri occhi, nel suo rifiuto della pena di morte… Sade dunque si è arrestato qui, nel punto in cui il desiderio si lega alla legge (individuale, ndr)… L’apologia del crimine lo spinge solo a confessare di traverso la Legge. L’Essere supremo è ricostituito nel Malefizio.”[16] E quindi ?
Lacan lascia qui che il lettore incauto si avventuri fra i rovi di una ricerca esiziale, e si allontani – persino vertiginosamente ma a ‘suo’ piacimento - da quel ‘legame essenziale della memoria con la legge’ che la rimozione rinnega, e rinnega.
Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 12 febbraio 2021
[1] “Questo scritto doveva servire come prefazione a ‘La Philosophie dans le boudoir’. E’ apparso nella rivista ‘Critique’ (n.191, aprile 1963), in guisa di resoconto dell’edizione delle opere di Sade cui era destinato. Ed. du Cercle du Livre Précieux, 1963, 15 voll”, in “Kant con Sade” p.764 in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri Giulio Einaudi editore s.p.a. 1974 e 2002, ‘Biblioteca Einaudi’. Titolo originale : ‘Écrits’ (1966) ‘Éditions du Seuil’, Paris.
[2] Stefano Frassetto Stefano Frassetto è nato a Torino nel 1968. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Torino, ha iniziato come vignettista e disegnatore per alcuni giornali locali. A metà anni novanta ha cominciato a pubblicare anche in Francia, prima col mensile ‘Le Réverbère’ e in seguito col quotidiano ‘Libération’ : passato a sviluppare l’attività di fumettista col personaggio di Ippo per ‘Il Giornalino’ e poi la striscia ‘35MQ’ per il quotidiano svizzero ‘20 Minuti’, con l’anno 2000 fa il suo esordio su ‘La Stampa’ come ritrattista per le pagine culturali e per l’inserto ‘Tuttolibri’, poi per il settimanale culturale ‘Origami’. Oggi è anche ritrattista e illustratore presso il quotidiano svizzero ‘Le Temps’.
[3] “L’automatismo di ripetizione (Wiederholungszwang), - benchè nell’opera in causa la sua nozione si presenti destinata a rispondere a certi paradossi della clinica, quali i sogni della nevrosi traumatica o la reazione terapeutica negativa -, non potrebbe essere concepito come un’aggiunta, sia pure coronante, dell’edificio dottrinale. E’ la sua scoperta inaugurale che Freud vi riafferma : cioè la concezione della memoria che il suo ‘inconscio’ implica.”, p.42 “Il Seminario su ‘La lettera rubata’” in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.I, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[4] “Certi fenomeni della voce, specialmente quelli della psicosi, hanno appunto questo aspetto dell’oggetto…” p.772
[5] “Ritroviamo qui (nella ‘Critica alla Ragion pratica’ di Kant, ndr) ciò che porta Kant ad esprimere rincrescimento che nessuna intuizione offra all’esperienza della legge morale un oggetto fenomenico. Conveniamo che lungo tutta la ‘Critica’ questo oggetto si sottrae. Lo si indovina però nella traccia lasciata dall’implacabile coerenza perseguita da Kant nel dimostrarne il sottrarsi…”, p.767 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[6] “…Una struttura, benchè resti ancora trasparente ai suoi dati, fa apparire il legame essenziale della memoria con la legge”, p.45 “Il Seminario su ‘La lettera rubata’” in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.I, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[7] “ ‘La Filosofia nel boudoir’ (‘Marchese de Sade’, ndr) viene otto anni dopo la ‘Critica della ragion pratica’ (Immanuel Kant, ndr)… Diciamo che il nerbo del factum è dato nella massima che propone la sua regola al godimento, insolita nel suo porsi in termini di diritto alla moda di Kant, dato che si pone come regola universale. Enunciamo la massima : ‘Ho il diritto di godere del tuo corpo, può dirmi chiunque, e questo diritto lo eserciterò, senza che nessun limite possa arrestarmi nel capriccio delle esazioni ch’io possa avere il gusto di appagare’. Ecco la regola cui si pretende di sottomettere la volontà di tutti, per poco che una società la renda effettiva con le sue costrizioni…”, p.765 - 768 in “Kant con Sade”, ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[8] p.765 e più in là, a p.788 “…mai l’opera ci presenta il successo di una seduzione in cui pure il fantasma troverebbe il suo coronamento : quella per cui la vittima… consentisse con l’intenzione del suo tormentatore, o s’arruolasse dalla sua parte per lo slancio di questo consenso.”in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[9] ‘La questione economica del masochismo’, S.Freud (1924) OSF Bollati Boringhieri (2012) Vol.10 p.7-8 : “Ho dato l’appellativo di femmineo anche se molti dei suoi elementi rinviano alla vita infantile…”
[10] “Per Sade si è sempre dalla stessa parte, buoni e cattivi; l’ingiuria non farà cambiare niente… Vi ci vuole un cuore ben saldo per seguire Sade quando esalta la calunnia, primo articolo della moralità da istituirsi nella sua repubblica”, p.788 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[11] p.770 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[12] p.781 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[13] p.778 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[14] “Se Freud ha potuto enunciare il ‘suo’ principio del piacere senza nemmeno doversi curare di sottolineare che cosa lo distingue dalla sua funzione nell’etica tradizionale, …facendo eco al pregiudizio incontestato di due millenni, per ricordare l’attrazione che preordina la creatura al suo bene con la psicologia che s’iscrive in diversi miti di benevolenza, ne possiamo ringraziare soltanto l’insinuante ascesa, attraverso il secolo XIX, del tema della ‘felicità nel male’. Qui Sade è il passo inaugurale di una sovversione di cui, per quanto strano ciò possa sembrare se paragonato alla freddezza dell’uomo, Kant è la svolta decisiva, e per quanto ne sappiamo mai individuata come tale.”, p.764-765 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[15] p.778 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).
[16] p.790 in “Kant con Sade”, in ‘Jacques Lacan. Scritti’ Vol.II, a cura di Giacomo B. Contri/ ‘Biblioteca Einaudi’ - Giulio Einaudi editore s.p.a. (1974 e 2002).