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Non pretendo.

Il percepito può non coincidere con quello che ci saremmo immaginati di sentire.[1]

 

 

“Allora il talento negativo, o non-pretesa (‘pretesa’ è un concetto giuridico) che costituisce la condizione formale della legge (di moto, n.d.r.), consiste nel fare di un bene non un oggetto, ma una componente negativa della legge stessa, una non-voce in capitolo… senza abolirsi come realtà (anzi come condizione per non abolirsi come realtà.”[2]

“…soltanto quanto è già stato una volta percezione ‘c’ può diventare cosciente.”[3]

 

Il vantaggio di una vocazione / 41[4]

 

L’inconscio non esiste prima della realtà, cioè non esiste prima del percepito.

La sua esistenza è una facoltà dell’umano, e non un diritto reclamabile, non un automatismo : è la facoltà di sanzionare il percepito, con piacere – che resta la sanzione primaria, o di riferimento – o dispiacere, e resta una facoltà anche quando si resiste ad essa, rimuovendo o deviando la sanzione su altro ed Altri non implicati, con danno e patologia.

Ma finalmente è al rimosso – in quanto riferito soltanto al percepito – che sta il ripescare nella memoria tutto il lavoro inutilmente compiuto per deviare o rimuovere una sanzione preziosissima e sprecata, incancellabile per tutta la vita quanto il percepito.

Alla cura psicoanalitica non servono fantasie.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 13 settembre 2024

 

 

[1] In foto: dettaglio dalla mostra antologica di Robert Doisneau (1912 - 1994) presso il Museo Diocesano di Milano 9 maggio – 15 ottobre 2023. (A cura di Gabriel Bauret, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e prodotta da ‘Silvana Editoriale’ col patrocinio del Comune di Milano, col contributo di Fondazione Banca Popolare di Milano e di Fondazione Fiera Milano).

[2] Cit. da : ‘Costruzione (della norma fondamentale della legge del moto)’ p. 99 in ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri SIC Edizioni (1998) 

[3] Cit. da : ‘L’Io e l’Es’, S. Freud 1922 - OSF Bollati Boringhieri (2020) Vol. 9 p.483 

[4] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione

Un concetto premiale.

 

Coltivare è un eccellente nome del ‘lavoro’, così per l’artigiano come per il ricercatore : tuttavia chiamare ‘antropizzato’ un paesaggio non evidenzia il profitto che risulta dal lavoro stesso.

Illustrazione originale di Gianni Russomando[1].

 

 

Il vantaggio di una vocazione[2]/40.

 

“C’è una condizione perché si possa, oltre che debba, parlare di imputabilità, una condizione che dovrebbe far arrossire l’ignoranza di cui la nostra cultura è malata, e che essa propaga : quella di sapere che il concetto di imputabilità non è solo né anzitutto un concetto penale, ma anche, e anzitutto, un concetto premiale (nell’ordine, sono imputabili : merito, peccato, reato).”[3]

 

‘Lavoro’ è premiale, come sa chi vi è ammesso.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 4 settembre 2024

 

 

[1] Gianni Russomando, note di biografia : “Sono nato a Vercelli nel 1956, diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, mi definisco un semplice ‘amanuense’, lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni.” 

[2] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione

[3] Cit. da : ‘Una psicologia amica’, Giacomo B. Contri p. 10 in ‘La Città dei malati’ – Maria Antonietta Aliverti, Raffaella Colombo, Giacomo B. Contri, Maria Delia Contri, Marina Massimi, Giorgio Moretti SIC Edizioni 1994

Riscatto.

 

 

“Riscatto non è il concetto di uno scambio di equivalenti : c’è libertà guadagnata.”[1]

 

 

Il vantaggio di una vocazione[2]/39.

 

Permane l’errore di un’astrazione quanto ai sessi, e di un falso di equivalenza e di noia.

Eppure è proprio l’errore che mette in moto - senza automatismi, né dispositivi - un lavoro di ricostituzione del rapporto nella diseguaglianza, ed in grado di offrire riscatto e libertà : ecco la scienza che Freud denominò ‘inconscio’.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 26 agosto 2024

 

 

In foto: dettaglio dalla mostra antologica di Robert Doisneau (1912 - 1994) presso il Museo Diocesano di Milano 9 maggio – 15 ottobre 2023. (A cura di Gabriel Bauret, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e prodotta da ‘Silvana Editoriale’ col patrocinio del Comune di Milano, col contributo di Fondazione Banca Popolare di Milano e di Fondazione Fiera Milano).

 

[1] Cit. da : ‘Il riscatto’ p.209 in ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri SIC Edizioni (1998).

[2] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione

zizzania.

Illustrazione originale di Gianni Russomando.[1]

 

 

Il vantaggio di una vocazione[2]/38.

 

“Il Gruppo, o la Massa – resta per noi intramontabile la ‘Psicologia delle Masse’ di Freud -  si insinua dove c’è Diritto: ne è la zizzania. Non cercheremo di strapparla (intolleranza) ma di distinguerla dal grano… Nota: C’è gruppo o massa quando un ‘Capo’ in quanto Ideale o Oggetto – la sua persona individuale potrebbe perfino mancare – si sostituisce al pensiero nel suo soggetto grammaticale ‘io’…”[3]

 

La zizzania gode di una bonarietà sconcertante che è quella di una sua presunta primaria innocenza a rendere inesistente il proprio errore (quantunque portatore di danno, ed ingente) : nemmeno ingenua, si tratta di illusione gn-ostica.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 8 agosto 2024

 

 

[1] Gianni Russomando, note di biografia : “Sono nato a Vercelli nel 1956, diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, mi definisco un semplice ‘amanuense’, lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni.” 

[2] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione

[3] Citaz. da : ‘Articolo 5° - Legame sociale di gruppo versus legame sociale giuridico’ p.34 in ‘Società Amici del pensiero – Sigmund Freud’, Statuto redatto da Giacomo B. Contri SIC Edizioni (2010)

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