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Distintamente.

Illustrazione originale di Gianni Russomando (1).



“Le opere d’arte esercitano tuttavia una forte influenza su di me, specialmente la letteratura e le arti plastiche, più raramente la pittura. Sono stato indotto perciò a indugiare a lungo di fronte ad esse quando mi se ne è presentata l’occasione, con l’intento di capirle a modo mio, cioè di rendermi conto per qual via producano i loro effetti. Nel caso in cui ciò non mi riesce, come per esempio per la musica, sono quasi incapace di godimento…” (2)

 


Certo di rivolgersi a lettori competenti - e banco di prova quindi per uno psicoanalista - Freud distingue qui fra tutto ciò che mette inspiegabilmente in moto l’umano e che l’umano perlopiù si fa bastare : Lacan la chiamò ‘jouissance’, gaia o melanconica, di cui ogni nevrosi ha sete infinita in quanto esclude la logica – ed invece quella conclusione soddisfacente che inizia coltivando persino una iniziale ‘jouissance’, ma potenziandola col legame della logica.

Tutto il resto è noia.

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 19 giugno 2021

 

(1) Gianni Russomando, note biografiche : “Sono nato a Vercelli nel 1956. Diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli. Mi definisco un semplice ‘amanuense’. Lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni. Utilizzo da poco i social con lo scopo di dare un attimo di serenità in chi guarda i miei modesti lavori.”


(2) “Il Mosè di Michelangelo”, Sigmund Freud (1914) ‘Premessa’ in Biblioteca Bollati Boringhieri 2020, pp.17-18

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