ça parle (1).
“Abbiamo infatti imparato a concepire che il significante si mantiene unicamente in uno spostamento paragonabile a quello delle pubblicità luminose o delle memorie rotative delle nostre macchine-per-pensare-come-gli-uomini, e questo in ragione del suo funzionamento alternante che è il suo stesso principio, che esige che esso lasci il suo posto per farvi ritorno circolarmente. E’ appunto quello che avviene nell’automatismo di ripetizione.”[1]
“I dettagli del processo mediante il quale la rimozione trasforma una possibilità di piacere in una fonte di dispiacere non sono ancora stati ben compresi o comunque non possono ancora essere illustrati con chiarezza; ma è certo che ogni dispiacere nevrotico ha questa natura : è un piacere che non può essere avvertito come tale.”[2]
Nessun automatismo regola il principio di piacere - ed a cui il dispiacere stesso, fino a dolore, si con-forma - restando legge, cioè diritto, e competenza individuale che non attende autorizzazioni.[3]
Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 14 agosto 2023
[1] ‘Il seminario su La lettera rubata’, in ‘Jacques Lacan. Scritti’, trad. e a cura di Giacomo B. Contri - Vol. I Giulio Einaudi editore Spa (1974 e 2002) pag.24/ Titolo originale: ‘Écrits’, Jacques Lacan – Éditions du Seuil, Paris (1966).
[2] ‘Al di là del principio di piacere’, S. Freud (1920) in OSF Bollati Boringhieri (2020) Vol. 9, pag.197
[3] “La libertà del pensiero attivo avente cura della legge del proprio corpo (‘cogitans legem corporis’) non è contraddetta dall’essere preceduta dal fatto che la prima legge del moto del corpo è già accaduta prima che il pensiero la pensi. È la legge di moto per la soddisfazione per mezzo del rapporto del Soggetto con un Altro (‘pulsione’ è un nome tentativo di questa legge). L’accadere di questa legge si fa memoria prima di ogni intervento del pensiero elaborante legge (io) e della coscienza (è così introdotta una prima distinzione tra io e coscienza)”, citaz. da: ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri SIC Edizioni (1998), pag.107 in ‘Legge, pensiero’.