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“Tutto resta da fare…”

You tube:

“Non che tutto resti da fare, ma appunto tutto resta da fare, ciò che chiamo il pensiero giuridico dell’amore, o del suo profitto.”[1]

 

 

Da www.youtube.com : Mozart, Symphony n°40 in G minor KV550 Leonard Bernstein. Qualcuno rischia di pensare che Mozart, capace di suonare bene già a cinque anni di età, non fosse normo-dotato : quali fantasie aleggiano tuttora e chissà perché.

 

 

Mustafà, bambino siriano di cinque anni, è atterrato a Fiumicino (RM) lo scorso 21 gennaio : lui da solo è riuscito a muovere non solo la famiglia - padre, madre, due sorelline – ed i Governi di due Nazioni, cioè la Turchia - dove il bambino si trovava nella precarietà con i genitori in fuga dalla Siria - e l’Italia, ma anche la Organizzazione internazionale[2] che ha messo a disposizione strutture specialistiche ed operatori, oltre quanti, anche occasionalmente sul suo percorso, ne stanno accompagnando il trasferimento - o viaggio - che è finalmente, e persino, di piacere.

Il traguardo è quello di fornire a Mustafà le prime gambe e piedi, e le prime braccia e mani che il bambino non conosce, essendo nato senza arti a causa del gas nervino scaricatogli addosso durante la sua gestazione da una bomba a Idlib, nella sua stessa Siria in guerra. Gli operatori, giustamente prudenti, prevedono però un risultato soddisfacente, e possibilità abbastanza realistiche che Mustafà possa arrivare a fare tutto quello che i suoi coetanei già fanno : persino studiare, hanno aggiunto di sfuggita ma non ci è sfuggito.

Mustafà, che a vederlo in diretta all’atterraggio in Italia è un bambino sorridente e già abituato a fare da solo tutto quello che può - cioè pochissimo rispetto ai suoi coetanei normo-dotati – non ama però dormire, come conferma senza esitazione tutte le volte che gli viene chiesto : “Cosa non ti piace, Mustafà ?”

E sulla risposta di Mustafà che lui ripete docilmente senza modifiche, stiamo già ascoltando mille teorie inclusa quella che il bambino – ormai felice perché lontano dalla guerra – non avrà più timore di addormentarsi.

Come costruiranno allora una affidabilità[3] tutti coloro che avvicineranno Mustafà – famigliari compresi – arrischiandosi di sganciarla dal coniugio con quel ‘pensiero giuridico dell’amore’ che non rinnega di pensare :  ‘never hurry, never worry’ ?

Imputata è proprio quella souff(e)rance[4] che si rivolge all’angoscia densa e nociva come le nebbie inquinanti a cui tentiamo di adattarci : finchè ignorata e sistematizzata resterà nemica di una salus che, invece, non è affatto inesistente.

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 24 gennaio 2022

 

 

 

[1] Cit. da: Giacomo B. Contri, "Tre capitoli" - ‘Contributo 7 gennaio 2022’.

[2] https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2022-01/famiglia-sira-caritas-siena.html?s=03 

[3] “Sono dunque tre i miei capitoli conclusivi: Diritto, Scienza, Fede”, cit. da Giacomo B. Contri, "Tre capitoli" - ‘Contributo 7 gennaio 2022’.

[4] ‘Il seminario su “La lettera rubata” in ‘Jacques Lacan. Scritti’, a cura di Giacomo B. Contri – Biblioteca Einaudi (1974 e 2002) pp.7-58.

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