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Prerogative giudiziose.

‘Per una concezione giuridica dell’amore’.[1]

 

 

 

 

E’ il concludere un’analisi, certamente è anche questo : in cui la fiducia del paziente verso l’analista è cruciale per il lavoro di entrambi, che si imputano, infatti, alleati e soci - ‘partners’ cioè - nel ri-costruire una difesa efficace per il soggetto ‘en souff(e)rance’[2].

Fiducia è dunque già Fede[3]  - e già nella memoria di un bambino, nessuna ingenuità : sarà un eventuale errore nell’imputare il tradimento di quella fiducia a segnalare la ingenuità e quindi una non-innocenza, della quale però anche un bambino può riconoscersi responsabile[4]. Inconscio è giuridico, infatti, non causa ma piuttosto imputa e sanziona l’offerta del partner, entrando per questa via nella realtà.

La Relazione presentata da Maria Delia Contri offre perciò un tassello indispensabile alla articolazione di quei ‘Tre Capitoli’[5], con i quali Giacomo B. Contri ha offerto la sua esperienza di un lavoro concludente, che non ‘infantilizza’ quindi il bambino che anche uno psicoanalista è stato.

Ma è questa inoltre la conferma di una definitiva distanza - che Maria Delia Contri ha ben argomentato - rispetto alla dottrina di Lacan secondo cui : “Il primo ostacolo al suo valore scientifico è che la relazione con la verità come causa, nei suoi aspetti materiali, è rimasta trascurata nel circolo del suo lavoro.”[6]

Per Lacan il soggetto resterebbe diviso fra verità e realtà, potendo solo proteggersi “d’un lato con una fobia, dall’altro ricoprendolo con quella superficie su cui erigerà il feticcio”[7] : la psicoanalisi allora “…accentua l’aspetto di causa materiale”[8] della ‘verità’ di un soggetto in quanto ‘mancanza’?

In realtà nulla ‘causa’ il pensiero individuale, nemmeno la ‘verità’ del soggetto stesso : e le domande degli universitari, che non si sono fatte attendere, hanno fatto riferimento a quell'indispensabile saggio che Freud pubblicò nel 1924, dal titolo 'La questione economica del masochismo'.

“Tengo a essere ricordato per la concezione giuridica dell’amore, e per la scienza del pensiero (inconscio)”[9]: questo lascito è, a mio parere, il ‘centuplo quaggiù’ della cura analitica  in quanto è una esperienza di lavoro con risultato certo, la cui conferma spetta esclusivamente al paziente che è partner competente nella cura.

La ‘riduzione’, invocata da Lacan è in realtà una 'sottrazione' per una scienza che sia ‘generalizzabile’ - ma evidentemente ‘divisa’ dalla verità individuale - e già ‘rimozione’ di quella ‘pulsione’ che Freud indicò come assolutamente non istintuale, quindi ‘legge' del moto umano[10].

Evidentemente vi sono pazienti che preferiscono la competenza alla consolanza : di questi ultimi, d’ora in avanti, converrà che anche la Formazione di uno psicoanalista tenga conto.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 21 maggio 2022

 

 

Illustrazione originale di Gianni Russomando.[11]

 

 

 

[1] ‘Per una concezione giuridica dell’amore’ è il titolo della Relazione che la psicoanalista Dott. Maria Delia Contri ha presentato lo scorso 9 maggio 2022 alla ‘Università degli Studi’ di Milano, nell’ambito degli incontri organizzati dagli universitari di ‘Pensare con Freud’. Maria Delia Contri è forse la persona che più da vicino ha accompagnato Giacomo B. Contri nel suo percorso professionale ed umano : analizzanda a Parigi fra gli anni ’70 e ’80, nel 1973 partecipò con Giacomo B. Contri ed altri Colleghi alla fondazione della Associazione psicoanalitica ‘Scuola Freudiana’ che partiva dalla messa in discussione della scientificità della dottrina di Lacan; più tardi, nel 1980, con la ‘Lettera di Dissoluzione di E.F.P.’ lo stesso Jacques Lacan avrebbe disciolto la ‘Ecole Freudienne de Paris’ da lui fondata, ed alla quale anche Giacomo B. Contri aveva aderito. Maria Delia Contri, che da molti anni cura il Testo introduttivo delle Sessioni di lavoro del Simposio annuale ‘Società Amici del pensiero’, è autrice di ‘Ordine contrordine disordine. La ragione dopo Freud’ – SIC Edizioni (2016).

[2] ‘La scienza e la verità’, Lezione di apertura al Seminario 1965-1966 / ‘Jacques Lacan. Scritti’ – Vol. II, a cura di Giacomo B. Contri – Bibliot. Einaudi (2002), p.875. Jacques Lacan indica correttamente ‘il soggetto ‘en souffrance’, il soggetto che durante il lavoro analitico transita per ri-costruire la sua destinazione. Lacan stesso aveva in precedenza introdotto questo termine ne ‘La lettere rubata’ (Lezione pronunciata il 26 aprile 1955) : nella lingua francese ‘soufferance’ (sofferenza) e 'souffrance’ (transito della posta in spedizione) si pronunciano allo stesso modo pur mantenendo un significato differente, e ciò per la sola presenza o assenza della lettera ‘e’.

[3] ‘Fede’ è uno dei ‘Tre capitoli’, Giacomo B. Contri - Contributo 7 gennaio 2022 al Simposio ‘Amore’ 2021 – 2022.

[4] ‘Ereditare da un bambino. Perché no ?’ Isbn 978-88-91081-63-6 Grup. Editor. ‘L’Espresso SpA’ (2014) : in questo saggio, riferendomi ad alcuni interrogativi irrisolti di Freud sul ‘Caso del piccolo Hans’ (1908), spiego in cosa può consistere la competenza individuale nella cura del pensiero, di cui anche un bambino dispone : la patologia di Hans fu una zoofobia da cui potè guarire, senza successive ricadute.

[5] ‘Tre capitoli’, Giacomo B. Contri - Contributo 7 gennaio 2022 al Simposio ‘Amore’ 2021-2022.

[6] ‘La scienza e la verità’, Lezione di apertura al Seminario 1965-1966 / ‘Jacques Lacan. Scritti’ – Vol. II, a cura di Giacomo B. Contri – Bibliot. Einaudi (2002), p.881

[7] ‘La scienza e la verità’ / ‘Jacques Lacan. Scritti’, a cura di Giacomo B. Contri  - Bibliot. Einaudi (2002), p.882

[8] ‘La scienza e la verità’ / ‘Jacques Lacan. Scritti’, a cura di Giacomo B. Contri  - Bibliot. Einaudi (2002), p.879

[9] E’ l’incipit della ‘Lettera’ inviataci da Giacomo B. Contri il 16 dicembre 2021 e che egli stesso ha poi inserito nel suo Contributo ‘Tre Capitoli’ del 7 gennaio 2022 al Simposio ‘Amore’2021-2022.

[10] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri - SIC Edizioni (1994 e 1998).

[11] Gianni Russomando, note biografiche : “Sono nato a Vercelli nel 1956. Diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli. Mi definisco un semplice ‘amanuense’. Lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni.”

 

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