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A tempo.

 

 

 

 

Non recentissimo[1] – è del 2018 – è però attuale, anzi illuminante : in cui l’onestà di Freud viene in aiuto una volta in più e proprio là dove Jacques Lacan sorrideva gongolando agli indifendibili, coloro che di verità non vorrebbero affatto saperne. Ma esisteranno poi davvero costoro ?

Finchè ha spazio l’oscuro, l’indicibile e l’insopportabile, al ‘tempo’ si fanno compiere ghirigori, discreti o voluttuosi, colorati o grigi per tornare infine al punto di partenza, pronti ad un successivo giro di danze : non è il ‘tempo’ più rassicurante che esista ma è quello almeno dell’ ‘oggetto’, del ‘qualcosa’ che si possa - ancora ed ancora - rigirare o da qualche parte appoggiare, accarezzare, persino contemplare.

Resta che Manu Larcent, interessante autore di questo inaspettato fumetto, non legge in Freud lo sciamano avanzato da Jacques Lacan[2] : gliene siamo grati, anzitutto per aver spazzato via – ma con garbo – quell’afrore maliardo che molti ridusse in catene ed ancor più inutilmente ingarbugliati, ma in qualche modo consolati, suvvia.

 

Insomma, il feticcio da afferrare per sfuggire alla deprimente imputabilità sarebbe ancora – e tuttora - ‘l’anima del vincitore’.

 

Il tempo di un pensiero che nel suo sapere esce dall’inconscio e si fa esperienza, serve sì ed utilmente il lavoro, analitico proprio ma anche altrui : abilmente mascherato – qui è Igor Tuveri[3], riconoscibilissimo! -  sostiene fedelmente la parte principale del servitore intelligente, di cui proprio nessuno può fare a meno nella realtà.

E’ ‘io’, anche se l’inglese mantiene il suo ‘AI’[4]. Curiosa l’ostinazione, eh ?

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 5 luglio 2022

 

 

 

[1] ‘Tempo da cani. Un’avventura rocambolesca di Sigmund Freud’, di Manu Larcent - ‘Coconino Press – Fandango’ 2018 (titolo originale : ‘Une aventure rocambolesque de Sigmund Freud – Le temps de chien’/ ‘DARGAUD’ 2002)

[2] ‘La scienza e la verità. Lezione di apertura del Seminario 1965-1966’ in ‘Jacques Lacan. Scritti’, a cura di Giacomo B. Contri – Bibliot. Einaudi (2002) Vol. II, p.873 e pp.875-876

[3] Igor Tuveri, co-fondatore (2000) con Carlo Barbieri della Casa editrice ‘Coconino Press Srl’.

[4] ‘Artificial Intelligence’, o ‘A.I.’ : c’è chi la vorrebbe sostituibile alla imputabilità umana di soddisfazione ed insoddisfazione.

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