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La ‘molla’ di Leonardo.  

 

Total black per il secondo abito di “Leonardo prigioniero del volo”[1], in mostra a Milano.

 

 

 

“Ho scelto la molla, perché è una tra le più grandi invenzioni di Leonardo e venne utilizzata da generazioni di scienziati della meccanica.

Vorrei rappresentare il giro ed il percorso a spirale su un lungo abito aderente al corpo della donna.

Il giro della spirale sale dai piedi verso il bacino.

Il meccanismo della molla viene riportato anche nelle maniche, mentre un semplice dettaglio a spirale sale dalla scollatura del petto verso il collo. Quest’ultimo è creato con materiale di bigiotteria.

Ho voluto creare un delicato gioco di design attraverso un tessuto semitrasparente colore scuro, per questo ho scelto il nero : per attenermi all’eleganza dell’abito da sera.”

Il raffinato abito è stato realizzato da “Catena in movimento”, iniziativa imprenditoriale sorta grazie ad alcuni giovani detenuti della Casa di Reclusione di Milano Bollate con l’obiettivo di una  “giustizia riparativa” prevista dal nostro Ordinamento giuridico, e che ha permesso anche l’avvio di un Laboratorio sartoriale gestito all’interno del carcere. La dottoressa Simona Gallo, funzionario giuridico pedagogico del Ministero di Grazia e Giustizia e referente verso le Istituzioni, ha saputo raccogliere l’idea del Progetto nata in carcere, fino a rendersi curatrice della Mostra.

Suo compito istituzionale è infatti raccogliere i dati anamnestici e famigliari fino a quelli processuali di ogni giovane detenuto che le venga affidato, accompagnandolo ragionevolmente anche nel favorirne autonomia e responsabilità, a partire dal suo ingresso in Casa di Reclusione fino al termine della detenzione : una figura professionale davvero poco conosciuta dalla società ma che ricopre una posizione delicatissima ed indispensabile.

Il Laboratorio sartoriale di ‘Catena in movimento’ aveva già realizzato manufatti, allestendo il primo Mercatino di Primavera 2019 aperto al pubblico, con un risultato sorprendentemente soddisfacente : per il Progetto “Leonardo prigioniero del volo” ha potuto avvalersi della collaborazione formativa di “Il Teatro della Moda”, Scuola di alta formazione sartoriale che ha anche offerto alcune borse di studio ai detenuti meritevoli, permettendo così loro di proseguire una cospicua formazione professionale.

La opportunità che Leonardo Da Vinci si fosse trovato nella difficoltà di realizzare un ‘carro semovente’[2] , o meglio ‘un carro da guerra’ come gli era stato chiesto di progettare – ciò che ha ispirato anche l’abito “Carro armato”, riprodotto nel precedente post di oggi – lo ha mosso ad accorgersi che persino un automa meccanico, per arrivare a muoversi deve ricevere una spinta, una energia cioè proveniente da altro che non sia l’oggetto immobile stesso.

Egli ideò, progettò e realizzò così la ‘molla’, ‘forma’ capace di immagazzinare energia potenziale utilizzabile successivamente nel produrre lavoro, cioè differenziale e quindi moto in una varietà ampissima di orientamenti.

In “Psicologia delle masse e analisi dell’Io” Sigmund Freud riprende il meccanismo della molla per distinguere ciò che ‘spinge’ il singolo nella sua individualità, da ciò che lo ‘sospinge’ per l’urgenza di una massa da cui egli si riconosce dipendente.

E’ del lavoro psicoanalitico, infatti svelare la libertà con cui ciascuno può individuare la ‘propria’ molla e quindi difenderla, o correggerla.

L’intuizione originalissima di questo abito delizioso sfuggì purtroppo alla severa razionalità ed al rigore di Leonardo Da Vinci : una ‘molla’ capace di ripercorrere il corpo della donna quando comunica e produce energia in chi la onora.

 

 

                                                             Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 14 febbraio 2020

 

 

[1] “Leonardo prigioniero del volo” è il Progetto nato dalla intuizione di alcuni detenuti della II Casa di Reclusione di Milano Bollate e che ha raccolto la collaborazione di ‘Il Teatro della Moda’, Industrie Ratti SpA, Comune di Milano e V.I.D.A.S. per l’assistenza ai malati inguaribili : ha realizzato una esposizione di abiti presso Palazzo Morando, conclusasi lo scorso 5 gennaio ed il cui ricavato sarà devoluto per il primo hospice pediatrico in Lombardia.

[2] I disegni del progetto per un carro semovente sono conservati nel ‘Codice Atlantico’ (Codex Atlanticus, 1478-1518), la più ampia raccolta di appunti e schizzi progettuali di Leonardo Da Vinci, che si trova presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano.

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