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'Madonna dell'alleanza', un inedito Giotto.

 

 

 

Un inedito Giotto mi si è presentato il pomeriggio di domenica 4 novembre, mentre ero in viaggio intorno a Firenze : una giovane bibliotecaria di Vespignano, paese natale di Giotto, ci aveva segnalato l'opera, ampio frammento di una 'Maestà' del 1290 presso la Pieve cittadina di Borgo San Lorenzo, a circa 30 chilometri da Firenze.

La chiesa bellissima, antica, semplice : entrando, dopo pochi passi questo pannello è bene in vista, sobriamente incorniciato sulla colonna destra, prima dell'abside. Lo sguardo di Maria è rivolto al visitatore, ma con una serietà inconsueta, richiamante, ed un messaggio per nulla intimorito degli anni che ci separano : dopo un lungo prezioso restauro, recentemente è stata attribuita senza incertezze a Giotto (1), allora poco più che ventenne.


Maria si lascia prendere l'indice dal bambino che con l'altra mano le accarezza il viso, ma lo sguardo di lei è rivolto allo spettatore e difende il coniugio – quel nesso individuale che il pensiero di un bambino imputa senza incertezze all'amore, in quanto amore coniugale. Anzi, da quella prima imputazione resterà per ognuno riferimento imprenscidibile, benchè corruttibile, di ogni sua successiva meta e traguardo : da non deridere, quindi nè banalizzare(2).


Si tratta dunque, anche formalmente di un'alleanza e che, proprio inizialmente non guarda tanto alla differenza di sesso quanto alla differenza di posizione dei 'sessi' : vale insomma anche per la figlia bambina verso la donna, è desiderio soddisfatto e ripetibile della figlia neonata verso la madre, in quanto 'altra' desiderata rispetto al proprio corpo.


Molto diversa dalle figure femminili a cui Giotto ci aveva abituato – per esempio a Padova nella 'Cappella degli Scrovegni', tratteggiando doviziosamente il moto anche drammatico e le belle fattezze di Maria, Anna, Elisabetta – questa 'Madonna' invece ha tratti severi e sguardo virile, penetrante : lontanissima dalle ieratiche icone bizantine, ma anche dalle emergenti gentildonne cittadine...


Quale può essere stato allora, qui, il pensiero di Giotto che mostra di conoscere bene il desiderio di un bambino, e la minaccia sociale del suo oltraggio?
Passa attraverso la donna questa minaccia, sembra rispondere la competenza sapiente di Giotto, e la generazione di un figlio si fa perciò anello cruciale fra il nesso individuale segnalato dal bambino e la capacità di elaborazione dell'adulto, che è già anche adulto nella società.


In questa 'Maestà' non può che essere Maria, eppure Giotto ammette qui che la soluzione di una tale donna fra i suoi contemporanei era ancora impensabile : una donna, infatti, capace di non ammettere quella 'mancanza' femminile che la Cultura stessa soffiava contro di lui.


Temeva di essere frainteso, Giotto esponendo il suo pensiero ed il suo sgomento ? Non erano i tempi, si disse forse Giotto e scelse di difendere sapientemente Maria : ma con lei, seppe difendere la sua stessa opera.


L'ho chiamata quindi 'Madonna dell'alleanza', forse ripensando ad un'altra 'madonna' che avevo osservato a lungo a Firenze, al 'Museo degli Uffizi', ed era la 'Madonna col Bambino e angeli', del 1465 di Filippo Lippi : deliziosa sì, ma ingenua nell'esporsi alla insolente derisione altrui.

 

                                                                             Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 4 novembre 2018

 

 


(1) Giotto di Bondone, più semplicemente Giotto forse diminutivo di un nome originale più lungo, nacque a Vespignano, vicino Firenze, nel 1267 circa e morì a Firenze nel 1337. Di lui scrisse il pittore Cennino Cennini (1370-1427) autore del 'Libro dell'Arte' : "Rimutò l'arte di greco in latino e tradusse al moderno" riferendosi al superamento indiscutibile di Giotto degli schemi bizantini ed alla sua introduzione di spazio, volume e colore, valori fondanti del successivo 'Umanesimo'.


(2) In "Ereditare da un bambino. Perchè no ?", Marina Bilotta Membretti 2014 Isbn 978-88-91081-63-6




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