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C’est… l’amour.

Il vantaggio di una vocazione[1] /5.

 

Illustrazione originale di Gianni Russomando[2]

 

 

 

“L’amore, se è, è lavoro su lavoro : o è un affare, detto ‘amoroso’, o non è, o meglio (peggio) è quell’ ‘énamoration’ che correttamente Lacan osservava finire come ‘haine-amoration’ cioè come odio, come non è chi non sappia. Dire che è un affare non è un modo di dire : significa che produce qualcosa che non era già qui – quel bravo ‘Dasein’ -, con frutto o profitto, cioè con un plusvalore non proprio omologo a quello capitalistico (non mi associo a chi propone come primo frutto il ‘fructum ventris’)”.[3]

 

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 24 aprile 2022

 

 

[1] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione 

[2] Illustrazione originale di Gianni Russomando : nato a Vercelli nel 1956, diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, si definisce un semplice ‘amanuense’, lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni. 

[3] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, di Giacomo B. Contri SIC Edizioni – seconda edizione 1998. ‘Prefazione alla seconda edizione. Ontologia, patologia, diritto’, Parag. ‘Lavoro’ / Nota 23 - p.20

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