Erubescimus.[1]
Illustrazione originale di Gianni Russomando[2]
Il vantaggio di una vocazione[3]/29.
La sublimazione, avendo allontanato il pensiero dall’inconscio che è “memoria di una legge del corpo non inaccessibile alla coscienza”[4] rende perciò inutile il costituirsi di “un secondo tempo”[5] in cui il simile ‘accade’ partner, cioè fonte di beneficio.
Il pensiero della inutilità di un partner, pensiero di odio, invidioso, rinnegante un profitto che è stato riconosciuto - e quindi ‘contro’ desiderio[6] - è la minaccia più subdola al pensiero, ed il suo default.
Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 9 dicembre 2023
[1] " 'Erubescimus sine lege loquentes', motto dello 'Studium' bolognese del XII secolo : arrossiamo quando parliamo senza legge (legge del moto del nostro corpo)." Cit. da : ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri / SIC Edizioni (1998) - 'Un'essenza assurda : La sessualità, Il sesso', pag. 134
[2] Gianni Russomando, note di biografia : “Sono nato a Vercelli nel 1956, diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, mi definisco un semplice ‘amanuense’, lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni.”
[3] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione
[4] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri / SIC Edizioni (1998), pag.93 nota 17
[5] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri / SIC Edizioni (1998), pag. 190
[6] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri / SIC Edizioni (1998), pag. 143