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Una entità superficiale.

 

Illustrazione originale di Gianni Russomando[1]

 

 

 

Il vantaggio di una vocazione[2] / 30.

 

“il corpo, e soprattutto la sua superficie, è un luogo dove possono generarsi contemporaneamente percezioni esterne ed interne… E’ stata illustrata a fondo dalla psicofisiologia la maniera in cui dal mondo delle percezioni emerge la percezione del proprio corpo… L’Io è anzitutto un’entità corporea, non è soltanto un’entità superficiale, ma anche la proiezione di una superficie.”[3]

 

Nella percezione della realtà c’è giudizio, perché c’è materia prima che la realtà offre, e c’è lavoro. A questo lavoro tornerà il pensiero per osservarlo, misurarlo, superarlo ogni volta che il rendere fruibile la realtà lo richiede : qui risiede anche quel giudizio, primario, positivo in quanto posto, che fin da neonato un bambino elabora a partire da una fisiologica sinestesia[4], per poi perfezionarlo in una differenziazione percettiva, oppure sospenderlo, oppure inibirlo senza però mai cancellarlo.

E’ ancora lavoro individuale quello necessario al neonato per la progressiva differenziazione percettiva : di successivi progressi - o traguardi - si tratta infatti, e non di fasi prestabilite da cui il lavoro compiuto non potrà essere cancellato. Qualunque formazione reattiva ostacola, senza mai annullare però, il lavoro a cui il pensiero può attingere in qualsiasi momento della vita.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 17 marzo 2024

 

[1] Gianni Russomando, note di biografia : “Sono nato a Vercelli nel 1956, diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, mi definisco un semplice ‘amanuense’, lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni.” 

[2] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione

[3] ‘L’Io e l’Es’, S.Freud (1923) in OSF Vol.9 Bollati Boringhieri, p.488

[4] La presenza di una sinestesia neonatale sembra oggi non lasciare dubbi, grazie anche ad una attiva ricerca universitaria : vedi, p.es. : ‘Preverbal infants’ sensitivity to synaesthetic cross-modality correspondences’, di P. Walker, J. G. Bremner e altri (2010 January) in ‘National Library of Medicine’.

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