Abito.
“Non per questo spingiamo la critica nell’opposta dottrina e morale del disinganno, cioè alla soluzione del dis-abitare la terra abitata come sola forma possibile dell’abitare.”[1]
Il vantaggio di una vocazione[2] / 33.
Abitare il proprio corpo, non è un traguardo così ovvio – così come non è così ovvio il partner[3] – un piccolo margine da raccogliere, va giusto : fino a che si riesce ad ascoltare ciò che si dice, e quel desiderio ingenuo che ti metti addosso come abitudine, per vestire una mancanza che non c’è. Ecco perché questo lavoro è chiamato analitico.
Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 15 giugno 2024
Illustrazione originale di Gianni Russomando[4]
[1] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri – SIC Edizioni (1998), p.72
[2] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione
[3] “E’ in un tempo-due che l’altro-partner, o più altri possono essere individuati come presenza fisica favorevole perché consentono il soddisfacimento di un desiderio/ec-citamento altrimenti non possibile. Ammettere l’altro-partner nel proprio (principio) di piacere – è il coniugio – elaborandolo in soddisfazione, è un traguardo unico e senza ritorno.” ‘Ereditare da un bambino. Perché no ?’, Marina Bilotta Membretti (2014) p. 28 Gruppo Editoriale L’Espresso SpA ISBN-978-88-91081-63-6
[4] Gianni Russomando, note di biografia : “Sono nato a Vercelli nel 1956, diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, mi definisco un semplice ‘amanuense’, lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni.”