Raccogliere.
In foto, dettaglio dal Chiostro Maiolicato (1310-1340 d.C.) nel Monastero di S. Chiara a Napoli
“… da un lato l’essere, dall’altro il lavoro in quanto servo – posto il divorzio tra essere e lavoro – con la curiosa conseguenza che il pensiero, in quanto lavoro o elaborazione, starà dal lato del servo mentre, dal lato dell’essere, il solo pensiero che residuerà sarà una contemplazione. Teoria che nel suo non moto – non c’è corpo senza moto del corpo – altro non è che fissazione all’oggetto. Cioè ancora patologia.”[1]
Il vantaggio di una vocazione[2] / 34.
Chi pensa soluzioni muove a partner (non altrimenti), il bivio della facoltà di pensare appuntamento non è affatto illusorio : pieghi a raccoglierti nel moto, oppure a tintinnarti allo specchio.
C’è ancora chi chiama ‘latenza’ quel tempo psichico che non conosce età?
Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 24 giugno 2024.
[1] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri SIC Edizioni (1998) – ‘Ontologia, patologia, diritto’ p. 32
[2] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione