Je, c’est moi.
“E’ facile esplicitare l’implicita opposizione freudiana alla duplicità gnostica dell’io : da un lato un io empirico, fluttuante, miserabile, mistificato e mistificante, magari (per quel che costa) ‘peccatore’, dall’altro un io trascendente o trascendentale come si preferirà, puro, ‘scintilla’ numinosa, che si cerca e si trova in un’ascesi al termine della quale sarà rivelato a sé stesso…”[1]
Il vantaggio di una vocazione[2] /35.
Si fa fatica a chiamarlo errore, quando gli errori intorno ci distraggono a ragione: ed è lo spazio di leva imprescindibile, inimmaginabile perché non prevede colpa ma inciampo.
Per la fretta di andare da qualche parte.
Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 3 luglio 2024
Illustrazione originale di Gianni Russomando[3]
[1] ‘Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico’, Giacomo B. Contri SIC Edizioni (1998) – ‘La Carta o Enciclopedia’, p. 117 Nota 54.
[2] www.tutorsalus.net/index.php/it/pensare-da-partner/253-il-vantaggio-di-una-vocazione-psicoanalista-e-professione
[3] Gianni Russomando, note di biografia : “Sono nato a Vercelli nel 1956, diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, mi definisco un semplice ‘amanuense’, lontano mille miglia da mostre, concorsi, esposizioni.”